A marciare sulle strade dell’Impero Romano non ci sono solo legionari, cittadini e mercanti, con loro zanzare e malaria partecipano a battaglie, si accampano, commerciano e famigliarizzano col nemico. Il ruolo della zanzara nell’Impero Romano è predominante.
Annibale fermato dalle zanzare alle porte di Roma
Ormai stanca di Grecia e Persia, la zanzara rivolge le sue attenzioni ad una piccola città sorta tra le paludi del centro Italia, Roma.
Annibale Barca, grande condottiero cartaginese, con il suo esercito di elefanti tenta la conquista di Roma, un episodio storico diventato leggenda. Il piano di conquista della città ideato da Annibale, stratega militare ancora oggi fonte di ispirazione, è stato calcolato in ogni minimo dettaglio senza però tener conto del fattore più importante. Il nemico più ostile da annientare è rappresentato dalle zanzare che vivono negli 800 chilometri quadrati di paludi attorno all’Urbe e inconsapevolmente la difendono.
Nel 216 a.C. il grande militare cartaginese, sconfigge e annienta l’esercito romano nella battaglia di Canne poi si prepara a sferrare il colpo mortale ed entrare nel cuore di Roma. Ma una volta insediato nell’Agro Pontino, l’esercito cartaginese si trova ad affrontare legioni agguerrite di zanzare che riescono a falcidiare uomini già distrutti da 15 anni di guerra.
A questo punto Roma, con grande intelligenza, trasferisce il fronte principale di guerra a Cartagine e Annibale con il suo seguito ormai ridotto ad un’ombra del passato, rinuncia alla presa dei territori dell’Urbe e torna in patria sconfitto.
Da questo momento (202 a.C), con l’aiuto delle zanzare, inizia l’ascesa di un impero che si estenderà in Europa, Africa e Medio Oriente per 700 anni e che condizionerà lo sviluppo e la cultura dell’intera società odierna.
Impero Romano e zanzare
La presenza influente e nefasta delle zanzare è stata determinante anche sulla caduta della Repubblica. Cesare e il suo leale esercito, la Legio XII, stremati e febbricitanti a causa della malaria, si trovano sulle rive del Rubicone, confine di Roma. Per rientrare nell’Urbe devono sciogliere l’esercito, varcare il Rubicone armati equivale ad un colpo di stato. Il Senato ordina a Pompeo di attaccare Cesare e la sua Legio ma Pompeo prende tempo, periodo che seve per riprendersi dai sintomi della malaria.
Se Pompeo invece di fuggire avesse affrontato Cesare e i suoi fedeli legionari febbricitanti per le punture di zanzara, la storia avrebbe percorso altre vie.
L’idea di trasformare le paludi pontine in territori coltivabili e produttivi è di Giulio Cesare, il progetto non verrà messo in atto per la morte violenta del grande condottiero, passeranno altri 2000 anni prima di veder realizzato questo immane disegno.
Personaggi del calibro di Giulio Cesare, Tito, Adriano, Vespasiano, Ottaviano Augusto e Tiberio sono colpiti dalla malaria, per alcuni di loro la malattia è causa di morte.
Zanzare amiche/nemiche di Roma
Le zanzare che circondano Roma rappresentano alleati sicuri contro i nemici e gli invasori dell’Impero, ma per la loro natura volubile ed inaffidabile si trasformano anche in avversarie spietate per i Romani.
Giardini, cisterne, fontane, acquedotti e canali di cui i romani sono perfetti costruttori, deforestazione, frequenti inondazioni, aumento delle attività agricole, della popolazione e delle temperature globali, finiscono per creare un clima favorevole per la diffusione delle zanzare anche nella Città Eterna (la storia si ripete!)
Caduta di un impero
Roma, trasformata in un acquitrino malarico è continuamente infestata da epidemie. Gli stranieri dell’epoca evocano la malaria come “febbre romana”. Dopo il famoso incendio di Roma, che la leggenda dice causato dall’imperatore Nerone, un uragano nell’Agro Pontino sveglia le zanzare che riposano negli acquitrini. Roma è sotto attacco e conta più di 30.000 morti, stessa situazione si ripete dopo l’eruzione del 79 d.C, che distrugge Pompei.
L’effetto domino è inarrestabile: i contadini abbandonano le campagne, la palude dell’Agro Pontino avanza, la Città è sovraffollata, il cibo scarseggia, le zanzare prosperano e con loro la malaria che diventa endemica. L’impero romano è in ginocchio: economia, crescita demografica , campagne militari e politica si paralizzano.
Favorito dalle zanzare e dagli attacchi di popoli barbari la caduta dell’Impero Romano è inevitabile.